VIRUS SINCIZIALE: IN ITALIA PROTEZIONE COMPLETA PER I NEONATI SOLO IN QUATTRO REGIONI

Nel mondo, il Vrs causa ogni anno circa 3,5 milioni di ricoveri e 100 mila decessi fra i bambini sotto i 5 anni. E nel nostro Paese oltre 80 mila bimbi nel primo anno di vita vengono visitati in ambulatorio per problemi legati all’infezione da virus respiratorio sinciziale, di cui 15 mila necessitano di ricovero ospedaliero e circa 3 mila di terapia intensiva. La situazione è altrettanto preoccupante per gli anziani e i soggetti fragili, che subiscono annualmente circa 290 mila infezioni da VRS, con oltre 26 mila ricoveri e 1.800 decessi.  Dati che evidenziano l’urgenza di una strategia di immunizzazione efficace. Eppure gli strumenti di prevenzione disponibili, in Italia, vengono utilizzati a singhiozzo e in maniera difforme tra le Regioni, non offrendo sufficiente protezione né ai neonati, né alle donne in gravidanza né alle fasce più fragili della popolazione. È quanto emerge da un documento pubblicato da Cittadinanzattiva. A un anno dalla circolare del Ministero contro il Vrs, il documento mostra infatti che solo 4 le Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto e Sicilia) offrono l’immunizzazione a tutti i nuovi nati, indipendentemente dal mese di nascita. Nelle altre regioni, seppur con ampie differenze regionali, l’immunizzazione viene offerta solo ai nati nei mesi in cui è più forte la circolazione del virus (tipicamente quelli invernali). Indietro anche la protezione del neonato attraverso la vaccinazione della donna in gravidanza: l’offerta è stata prevista solo in Sicilia e Molise. Per le altre categorie a rischio, adulti fragili e anziani, nella stagione 2024-25 non è stata attivata nessuna offerta estesa di prevenzione. Si contano solo alcune iniziative isolate, come a Genova o a Siracusa. Ciononostante, secondo il documento, l’immunizzazione ha avuto un impatto estremamente positivo, riducendo fino al 90% le infezioni da virus respiratorio sinciziale nei bambini. E’ fondamentale che sia garantita, pertanto, equità di accesso alle misure di prevenzione per tutti i target di popolazione interessati, indipendentemente dalla regione di residenza: neonati nel primo anno di vita, donne in gravidanza, anziani e adulti con condizioni di fragilità. Per questo bisognerà intervenire con urgenza per aggiornare il Calendario nazionale di immunizzazione con l’inclusione dell’offerta Vrs e prevedere adeguate risorse, considerando i risparmi ottenibili in termini di riduzione dei ricoveri, contenimento delle complicanze e alleggerimento del carico assistenziale.

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