Con la diciassettesima settimana del 2025 si chiude ufficialmente la sorveglianza stagionale sull’andamento dell’influenza. Secondo l’ultimo bollettino appena pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità, sono oltre 16 milioni i casi di sindromi influenzali registrati in Italia nella stagione 2024-2025, un numero mai raggiunto prima e che supera anche il record dello scorso anno, con circa un milione e mezzo di casi in più. In quest’ultima settimana, l’incidenza delle sindromi simil-influenzali è scesa a 3,7 casi per mille assistiti, in calo rispetto ai 4,9 della settimana precedente e ben al di sotto della soglia basale fissata a 5,65 casi per mille. Tra i virus respiratori circolanti, il 3,6% dei campioni è risultato positivo al Virus Respiratorio Sinciziale (VRS), lo 0,7% al SARS-CoV-2 e il resto ad altri patogeni: Rhinovirus (16%), Metapneumovirus (7,3%), Adenovirus, virus Parainfluenzali, altri Coronavirus umani e Bocavirus. La stagione influenzale che ci stiamo lasciando alle spalle sarà comunque ricordata in molti Paesi come una delle più intense degli ultimi anni. Lo scorso anno, dopo un biennio in cui le misure di contrasto alla pandemia avevano spento la circolazione dei virus influenzali e di quelli respiratori in generale, un po’ ovunque si era osservata una stagione molto intensa. Per questo in molti prevedevano per quest’anno un rallentamento che, però, non si è verificato. A giustificare i numeri record di quest’anno è soprattutto il mix di virus che sono circolati: lo scorso anno ci siamo confrontati soprattutto con virus dell’influenza A del tipo H1, responsabile di circa il 90% dei casi. Quest’anno non c’è stato invece un ceppo così dominante; un terzo dei casi è stato causato da virus influenzali A/H1, un terzo da virus A/H3 e un terzo da virus influenzali di tipo B. A questi, poi, si aggiungono altri virus respiratori che circolano in inverno, tra cui il rhinovirus e il virus respiratorio sinciziale. E in futuro potrebbe anche andare peggio, anche per colpa del calo delle vaccinazioni che dopo il covid hanno fatto scendere anche le immunizzazioni contro l’influenza. Emerge infatti l’importanza di incrementare le campagne vaccinali per i fragili mirate a influenza, Sars-Cov2 e pneumococco.
INFLUENZA, STAGIONE DA RECORD: SUPERATI I 16 MILIONI DI CASI IN ITALIA, MAI COSÌ TANTI
Le categorie maggiormente a rischio