Il virus dell’influenza aviaria A/H5N1 continua a diffondersi tra uccelli e mammiferi, con nuovi casi registrati anche tra gli esseri umani. Il 17 aprile l’Oms ha reso nota la conferma del primo caso umano in Messico, dove non sono stati identificati, al momento, ulteriori casi umani collegati a questo episodio. Di recente l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), insieme alla Fao e all’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (Woah), ha diffuso una valutazione congiunta del rischio per la salute pubblica legato ai recenti casi di influenza aviaria A(H5), rilevati sia negli animali che nell’uomo. Le tre organizzazioni riferiscono che la trasmissione del virus tra animali prosegue e che i casi umani, sebbene in aumento, restano però contenuti. Si prevede che potranno verificarsi ulteriori infezioni nell’uomo in seguito a contatti con animali infetti o ambienti contaminati, ma il rischio per la popolazione su scala globale rimane per il momento basso. Solo per le persone che lavorano a stretto contatto con animali potenziali veicoli del virus (come allevatori, veterinari e lavoratori del settore avicolo) il rischio è considerato da basso a moderato. La situazione resta in evoluzione e continua a essere monitorata con attenzione.
INFLUENZA AVIARIA: CASI IN AUMENTO MA IL RISCHIO PER LA POPOLAZIONE RIMANE BASSO
Le categorie maggiormente a rischio