Dopo il rapido aumento di contagi da virus influenzale che ha colpito migliaia di persone in un periodo dell’anno considerato anomalo per tali livelli di diffusione, le autorità sanitarie giapponesi hanno ufficialmente dichiarato un’epidemia di influenza e hanno disposto la chiusura di oltre cento scuole per cercare di contenere il virus. Tradizionalmente in Giappone i focolai influenzali si registrano infatti tra la fine di novembre e dicembre, ma quest’anno la curva epidemica è partita con cinque settimane di anticipo.
Secondo le prime analisi, il principale responsabile dell’epidemia sarebbe il ceppo H3N2 del virus dell’influenza A, già protagonista di un forte incremento dei casi in Australia e Nuova Zelanda negli ultimi mesi, in concomitanza con la fine dell’inverno nell’emisfero australe.
Tra i fattori che potrebbero aver anticipato la stagione influenzale, gli esperti indicano l’aumento dei viaggi internazionali, il cambiamento climatico e la bassa immunità di popolazione, soprattutto tra anziani e bambini, dopo anni di ridotta circolazione del virus influenzale.
Fenomeni simili si stanno registrando anche in altri paesi dell’area, come la Malesia, dove oltre 6.000 studenti sono risultati contagiati e alcune scuole sono state costrette a chiudere. E c’è timore che si possa estendere ai paesi che si apprestano all’inverno, come l’Europa.