INFLUENZA 2025, IL VIRUS DI STAGIONE TORNERÀ PRESTO A COLPIRE: IMPORTANTE PRESTARE ATTENZIONE A BAMBINI E ANZIANI. STRATEGIA VINCENTE LA PROTEZIONE DI FAMIGLIA

L’autunno è appena iniziato è già sono stati isolati i primi casi di influenza. L’Italia si prepara così ad affrontare una stagione influenzale particolarmente intensa. Tale previsione si basa sui dati epidemiologici provenienti dall’Australia, che da sempre rappresenta un punto di riferimento per stimare l’andamento dell’influenza nell’emisfero boreale e dove si è appena conclusa una delle stagioni influenzali più difficili degli ultimi anni.

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Si tratta sempre di previsioni, ma se lo scenario appena visto in Australia si ripeterà anche in Italia i casi di influenza potrebbero raggiungere numeri simili se non superiori a quelli dello scorso anno con circa 15-16 milioni di contagi, con rischi soprattutto per i più fragili. I primi virus sono attesi già a ottobre con il picco previsto poi, come ogni anno, tra novembre e dicembre quando si avrà un ulteriore abbassamento delle temperature.

I responsabili di questa diffusione così ampia saranno due varianti principali, A/H3N2 e B/Victoria che, essendo caratterizzate da una maggiore capacità di eludere le difese immunitarie, possono diffondersi con maggiore facilità. Oltre a queste due varianti, a complicare ulteriormente il quadro ci saranno in circolazione anche il virus respiratorio sinciziale e il Covid-19, diventato ormai endemico.

A differenza dell’influenza che segue un andamento stagionale preciso, il Covid procede secondo dinamiche indipendenti, alternando fasi di risalita e calo ogni sei mesi circa, senza legarsi a stagioni specifiche. Nel nostro Paese da alcune settimane stiamo infatti già assistendo ad un significativo aumento delle infezioni da Covid che per le categorie a rischio può essere ancora pericoloso.

A fronte di un autunno-inverno che si preannuncia particolarmente pesante, l’invito è dunque quello di immunizzarsi. Nelle prossime settimane la campagna vaccinale prenderà progressivamente il via in tutte le Regioni, dando priorità già dal 1° ottobre alle categorie più a rischio per età, patologia o professione e aprendo poi dal 13 ottobre l’offerta a tutta la popolazione senza limiti di età. Contestualmente, partirà la campagna di immunizzazione anti-RSV (virus sinciziale) rivolta ai bambini nati dal 1° aprile 2025.

Oggi siano disponibili diverse opzioni vaccinali contro l’influenza già a partire dai 6 mesi di vita. La protezione dei bambini più piccoli non è importante solo per la loro salute individuale, ma svolge anche un ruolo decisivo nel contenere la diffusione del virus all’interno della famiglia e in contesti comunitari ad alta frequentazione come asili e scuola. A questo si aggiunge la possibilità di estendere la protezione attraverso la vaccinazione contro il virus respiratorio sinciziale (RSV), che rappresenta un’ulteriore misura preventiva fondamentale per ridurre il rischio di forme gravi di infezione e contribuire alla protezione della salute pubblica.

Un invito quello a ricorrere alla vaccinazione particolarmente importante per chi convive con patologie croniche, in particolare modo quelle respiratorie come, ad esempio, asma e BPCO che possono risentire pesantemente delle riacutizzazioni legate all’infezioni virali.

Il mondo pneumologico ha messo al centro della gestione delle malattie respiratorie croniche la prevenzione delle riacutizzazioni infettive. Queste non sono banali bronchiti, ma episodi critici che determinano ospedalizzazioni, peggioramento dei sintomi e della funzione respiratoria, e aumentano il rischio di mortalità. Per un paziente con BPCO ogni riacutizzazione è uno scalino verso il basso, per cui la prevenzione diventa fondamentale. Le linee guida internazionali e nazionali di riferimento hanno inserito la vaccinazione anti-influenzale, l’anti-pneumococcica e l’anti-virus respiratorio sinciziale tra gli strumenti fondamentali per la gestione delle malattie respiratorie. La vaccinazione resta la misura più efficace per proteggere sé stessi e i propri cari, soprattutto i più fragili, riducendo il rischio di complicanze gravi. L’invito è poi – se si hanno sintomi influenzali – a rimanere a casa, per evitare di contagiare altre persone, continuando a mettere in atto tutte le abitudini legate alla prevenzione che abbiamo imparato in emergenza durante la pandemia da SARS-CoV-2: l’uso di mascherine in ambienti chiusi, i gel igienizzanti, il distanziamento. Non bisogna dimenticare che ogni anno l’influenza può causare tra 5.000 e 10.000 decessi soprattutto tra le persone fragili, come gli anziani e chi ha patologie croniche. Per questi soggetti, il consiglio è di effettuare sia il vaccino anti-influenzale che il vaccino contro le ultime varianti COVID, visto l’attuale aumento dei casi. Non dimentichiamo l’anti-pneumococcica e l’anti herpes-zoster, visto che i pazienti respiratori sono più a rischio per quest’ultima, probabilmente per l’uso dei cortisonici. È importante vaccinarsi e farlo subito, per essere pronti, attivando il sistema immunitario, quando arriverà il picco dell’epidemia.

Per i pazienti con patologie respiratorie croniche, come asma e BPCO, l’inverno rappresenta un periodo di particolare vulnerabilità. Accanto alla protezione vaccinale, fondamentale per prevenire infezioni che possono aggravare la loro condizione, è altrettanto essenziale mantenere una costante aderenza alle terapie prescritte. Questa attenzione permette di ridurre significativamente il rischio di riacutizzazioni e, di conseguenza, di limitare gli accessi ai Pronto Soccorso che, durante la stagione invernale, tendono a essere sovraccarichi.

 

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